Io come questi non ci divento su è donna, Ed. La Mongolfiera 2013
Come volgere un’incredibile esperienza (prima dell’avvento della legge 180 con Franco Basaglia e della dismissione di quelli che si chiamavano manicomi) in un’opera d’arte oggi letteraria e domani, chissà, anche teatrale? Ci ha dedicato passione, competenza e devozione Maria Inversi (nella foto) attrice, regista, poetessa, drammaturga dalla vena sperimentale sempre aperta, quasi una ‘ferita’ creativa costantemente volta a non ‘guarire’ per donarci squarci di realtà da rileggere, reinterpretare, mettere in scena. Proprio come fanno, a loro modo, i folli, che possiamo essere noi, perfino i medici, che decidono per loro come e dove devono vivere. È quanto è accaduto alla protagonista della storia vera, ricostruita dall’autrice insieme a Luigi Attenasio, psichiatra, ex direttore di ASL, oggi in pensione, che tra i ricordi dei suoi oltre 40 anni spesi al servizio della follia ne aveva di storie da raccontare. Abile la Inversi a raccogliere e trasformare la storia di Narcisa, donna toscana che va in sposa a un contadino, fa un figlio, non regge lo stress e finisce rinchiusa in manicomio per 50 anni (Attenasio la incontrerà anziana, poco prima che la morte la colga). Il testo Io come questi non ci divento. Narcisa alle alghe (edizioni La Mongolfiera) presenta proprio il rapporto medico-paziente alla luce di una revisione del sé e di certe forme istituzionali… alienanti. Poetico, aspro, poi dolce come la mela rossa cui ambisce Narcisa rinchiusa tra le alghe perché non faccia danni. Maria Inversi – Io come questi non ci divento € 8,00 – La Mongolfiera